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QUANDO IL SANTUARIO DI FATIMA ERA UN RIFUGIO. Sabato 17 la Rete Studi Storici Pievesi organizza un &


Il 19 giugno a Città della Pieve è festa grande, due momenti di vita, identità e radici che si uniscono.

La chiesa festeggia i santi Gervasio e Protasio che la Matrona romana Vestina, nel V secolo d.C. scelse per come patroni per la città, donando parte dei suoi terreni per erigere una chiesa intitolata ai martiri milanesi.


Da allora i pievesi non hanno mancato all'appuntamento sacro; appuntamento ricco di tradizioni, spiritualità ed emozione; emozione che fu ancor più forte nel 1944 quando il 19 giugno i pievesi si accorsero che il fronte era passato. Proprio il giorno dei patroni Città della Pieve fu liberata dalla Ottava Armata dell’Esercito Inglese che respinsero le truppe tedesche.

I giorni precedenti erano stati cruenti e pieni di spavento, quell'anno le attività scolastiche si erano avviate il 10 gennaio e per i problemi legati ai bombardamenti gli alunni avevano seguito la scuola ad intermittenza, spesso disturbati dai raid aerei anche durante le lezioni.

Il 26 aprile il Direttore Didattico, Vincenzo Caldarelli, invitò gli insegnati a sospendere definitivamente le lezioni immaginando probabilmente che il peggio doveva arrivare; le pagelle furono consegnate a maggio e quasi tutte le alunne erano assenti alla consegna perchè già inviate dalle famiglie in luoghi sicuri.

Uno dei luoghi che i pievesi elessero come sicuro e accogliente fu il Santuario della Madonna di Fatima.

Quest'anno la festa dei patroni riparte da lì, in occasione dei cent'anni dalla fondazione, la Rete Studi Storici Pievesi ha scelto di raccogliere le memorie di quei giorni e darsi appuntamento proprio lì.

Sabato 17 alle 17.00 sarà possibile ascoltare i ricordi di chi nel rifugio sotto al Santuario c'è stato; dopo una introduzione di Maria Luisa Meo, Maria Scargiali racconterà quelle ore in cui la sua famiglia - certa della protezione mariana - si riparò al Santuario e poi si spostarono al rifugio della casa Pausillo.

Ci sarà anche Elsa della Lena che racconterà la sua esperienza e Carla Scargiali che invece racconterà gli aneddoti vissuti dalla sua famiglia mentre - nei rifugi - aspettavano la sua nascita. Un patrimonio indelebile che ha riempito case e veglie e memorie. Un patrimonio di speranze che trovano nella memoria condivisa valorizzazione e trasmissione.

La Rete Studi Storici Pievesi ha scelto anche per questo incontro la formula del "salotto" luogo ideale dove ritrovarsi - chiacchierare ed ascoltare - ascoltarsi e mettere i tasselli della memoria al riparo dall'oblio.


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