IL BLOG de "Il Moggio" - Periodico di Città della Pieve
Perchè una pagina per ROMEO MANCINI?
Una delle nostre "battaglie" che si protrae da alcuni anni è in favore della scultura che il Comune di Città della Pieve acquistò alla fine degli anni Sessanta dall'artista Romeo Mancini.
Scultura che doveva essere l'opera simbolo della nuova scuola costruita presso il foro boario e che per anni ha fatto compagnia a generazioni di studenti.
Dopo un primo spostamento dal piazzale principale della scuola in occasione dei lavori - si dice nel piazzale retrostante - è scomparsa.
Al di là del danno erariale che questa scomparsa ha prodotto e che, come cittadini, ci piacerebbe sapere a chi va addebitato; siamo certi che la Città abbia subito un danno morale.
La deprivazione di un'opera d'arte (anche se di difficile comprensione e collocazione) è sempre un fatto grave.
Oggi che la città si riempie occhi e bocche con l'arte contemporanea dal Museo Diocesano a quello dei Lauri ... noi combattiamo una battaglia di cinquant'anni fa.
Nella foto sopra: Romeo Mancini con la Scultura Pievese prima della consegna.
Romeo Mancini
(Perugia, 1917 - Perugia, 2003)
Romeo Mancini è nel panorama degli artisti, in particolare umbri, uno dei pochi che, abbracciando la corrente Futurista si dedica alla scultura. Opere spaziali che sentono la "scuola" di Gerardo Dottori, ma insieme di Leoncillo e Guttuso più vicini a lui per età .
La formazione presso l’Istituto d’Arte della sua città , l porta poi a Parigi e poi a Roma nel 1950. Conosce in quel periodo Mafai e Attardi, con cui stringe rapporti di amicizia. Nello stesso anno realizza la prima personale alla Galleria Lo Zodiaco di Roma e partecipa come redattore alla nascita della rivista «Realismo» voluta dal critico Raffaele De Grada.Nel 1972 è allestita una retrospettiva sull’artista al Palazzo Comunale di Perugia, città dove ottiene la Cattedra di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti. Nel 1978 il Comune di Todi gli dedica un’importante antologica presso il Salone delle Pietre, a cura di Nello Ponente. Nel 1986 alcune sue opere sono selezionate per la mostra Dalla Spagna a Burri presso Acquasparta.
Nel 2013 il critico d'arte perugino Antonio Carlo Ponti lo inserisce nella sua guida "UAC - Umbria Arte contemporanea", un percorso attraverso le eccellenze dell'arte contemporanea umbre, in particolare Ponti segnala l'opera di Agello (Foto a Destra) dedicata ai "Martiri di Montebuono", martiri partigiani fucilati dai nazifascisti nel 1944 come ricorda l'articolo di gionale che riportiamo di seguito.
Infine nel 2015 Corciano inserisce due ceramiche (Foto a Sinistra) nella splendida mostra "Maestri del 900" e lo colloca, a ragione, fra Burri, Dottori, Fuso e gli altri umbri contemporanei.