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“Città della Pieve 1944-1980 Cultura Politica Società” - il nuovo libro sulla storia pievese sarà p


Fresco di stampa, con anteprima ad Umbrialibri 2016, è in arrivo il secondo volume di Maria Luisa Meo sulla storia pievese che sarà presentato sabato 3 dicembre presso il Palazzo della Corgna nel centro cittadino.

Dopo l’uscita, nel 2011, di “Città della Pieve 1900-1944 - Cultura Politica Società”, volume che ripercorre la storia dei fatti, ma anche delle principali famiglie pievesi nei primi quarant’anni del secolo scorso, adesso vede la luce “Città della Pieve 1944-1980 Cultura Politica Società”, nel quale Maria Luisa Meo, insegnante, ricercatrice e studiosa di storia locale, traccia i successivi 40 anni di storia locale. Il volume dedica l’apertura alle lacerazioni sociali del dopoguerra, ma anche il bisogno di pacificazione; la scelta repubblicana; la rinascita dei partiti e delle organizzazioni e le questioni sociali - prima fra tutte quella del lavoro. Seguono gli anni ’50 con le problematiche legate alla fine della mezzadria, la emigrazione contadina, la ridefinizione sociale.

Si tratta di un libro corale, scritto attraverso i documenti d’archivio e quelli di molti pievesi che insieme ai ricordi personali hanno scelto di raccontarsi. Una narrazione che non tralascia le trasformazioni urbanistiche attraverso l’analisi anche della espansione nelle due direzioni Barricate e Santa Lucia-Cappuccini e le frazioni che si ampliano e si ridefiniscono; il paesaggio che cambia, la decadenza della strutturazione rurale e l’insediamento di piccole realtà artigianali e industriali.

Gli anni ’60, segnati da un flusso migratorio sempre più forte e dal tentativo di trovare altre forme di sviluppo con la nascita delle prime piccole realtà industriali, sono segnati dai fermenti sociali e politici. Con gli anni ’70 il nuovo modello progressivamente si indebolisce, mentre la nascita della Regione tenta politiche di sostegno sociale e di aggregazione territoriale che determinano un senso di perdita di radicamento.

Il libro rappresenta un contributo fondamentale per la città, ne delinea il suo ruolo offrendo una corretta percezione del rapporto tra storia locale, regionale, nazionale, europea e globale. Esso può essere considerato determinante per acquisire la coscienza che l'identità sociale è fatta sì di differenze e di asimmetrie, ma anche e molto spesso di parallelismi e di percorsi condivisi. Città della Pieve è dunque letta nella sua unicità, ma anche come specchio di una storia più generale.

Il libro, edito da Fabrizio Fabbri, ha ricevuto un contributo significativo dalla Banca BCC Umbria, patrocinanti sono il Comune di Città della Pieve e la Libera Università di Città della Pieve che interverranno sabato 3 dicembre alle 17.00 presso il Palazzo della Corgna di Città della Pieve. Con loro presenterà il lavoro dell’autrice Stefano Panato membro del comitato Amici di Città della Pieve, formato da pievesi di nascita e pievesi di adozione, per la promozione della città e della sua storia che hanno sostenuto questo progetto fin dalla sua stesura.


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