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SIAMO ANCORA LA CITTÀ DEI SANTI GERVASIO E PROTASIO. La proposta del Moggio due eventi culturali 18


Il 19 giugno è per Città della Pieve veramente una giornata particolare. Vi è una coincidenza di ricorrenze. A Milano, le reliquie dei nostri santi patroni, i giovani Gervasio e Protasio, rinvenute nei giorni precedenti, furono solennemente collocate nell’attuale basilica di Sant’Ambrogio: era il 19 giugno dell’anno 386. Seconda guerra mondiale, a Città della Pieve, dopo giorni e notti terribili di violenza e di morte, i tedeschi si ritirano e la città fu finalmente libera: era il 19 giugno 1944. Settanta i morti tra i civili, tra questi Don Pompeo Perai, ucciso mentre portava soccorso e conforto in quelle ore confuse di terrore. La Cattedrale intitolata ai due martiri accoglie la popolazione ferita negli affetti più cari e nella dignità; ferita ma viva… e la vita riprende, faticosamente; presto molti se ne andranno per cercarla altrove, in città, all’estero, quella dignità e un lavoro che nobiliti davvero. Ma non è una coincidenza a fare di noi una comunità, un unico progetto sociale, culturale, di umanità in cammino. E’ la consapevolezza. Il Duomo di Città della Pieve la rappresenta nella sua più alta espressione: proprio qui, attorno alla primitiva pieve iniziò il cammino la storia civile e spirituale di Città della Pieve: “Castrum plebis sancti Gervasii”. Pensate quanto importante doveva essere quella chiesa, quanta eco deve aver avuto quella e le successive fabbriche, se ancora oggi siamo la Città di quell’antica pieve. Nel mondo siamo questo: la Città che ha voluto il nome di due giovani coraggiosi, testimoni di Libertà, di una fede che non s’inchina al passaggio del potere e della sua arroganza, che non si piega alla paura del martirio, e nemmeno al pericolo delle bombe e delle pallottole, che rivendica la parità dell’uomo dinanzi all’altro uomo, perché la tracotanza offende Dio e la dignità dell’umanità. Oggi, come nel 386, come nel 1944. Tutto questo non è coincidenza. Questa è - per chi la vuole riconoscere e condividere - la nostra storia comune, la nostra identità.

In nome di questa identità, per celebrare questa Giornata di Festa e di condivisione dove nessuno può sentirsi escluso, Il Moggio propone due iniziative culturali. La prima è in programma per sabato 18 giugno, alle ore 21,00, in collaborazione con la Polifonica Pievese. E’ il Concerto in onore dei Patroni, ma ci piace chiamarlo anche Concerto di Compleanno del Maestro Carlo Pedini, visto che proprio il 19 giugno è nato, nel 1956. Prima del concerto, con un’intervista all’Autore, Il Moggio presenta il romanzo di Pedini “La sesta stagione”, un vero romanzo storico ambientato in una piccola città che “somiglia molto” a Città della Pieve… L’ecletticità di Pedini, compositore, pittore, scrittore, non è l’unica - sia pure straordinaria - qualità per la quale meriti una vera e propria festa in suo onore; sono la sua capacità di collaborare e creare con qualunque interlocutore, dal più “alto” al più “piccolo”, la sua abilità a costruire qualcosa di grande partendo da un semplice invito, la generosità di infondere fiducia, di individuare obiettivi e traguardi. Dunque, buon compleanno, Carlo!

La seconda iniziativa è un’esposizione: la Via Crucis di Manlio Bacosi, che presenteremo domenica 19 alle 11,30, nella “Sala Rossa” di Palazzo della Corgna. Un’occasione per ammirare un’opera unica, delicata, commovente, con l’accompagnamento di parole sotto la Croce, musica, danza con le coreografie di Paola Timitilli.

Vi aspettiamo. Buon 19 giugno!


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