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TRAFFICO e TENDONITE una questione su cui RIFLETTERE.


Torniamo sulla questione tendonite e sulla “provvidenziale” chiusura al traffico di Via Vannucci per le festività di Pasqua perché la qualità della proposta cittadina, turistica e commerciale, mercati e mercatini compresi, riflette le scelte sull’identità culturale della città. Coprire di plastica un centro storico da ammirare, qual è il nostro, è insensato. Come mostrano le immagini a confronto, l’impatto dell’accampamento per la Mostra Mercato di quest’anno è stato ancora più invasivo di quello dell’anno passato. Altro che “valorizzare le nostre bellezze”! La stessa decisione del chiusura del traffico in Via Vannucci ha seguito una via tortuosa. L’amministrazione comunale aveva deciso che il Casalino restasse aperto al traffico e alla sosta anche per Pasqua e Pasquetta. C’è infatti una prima ordinanza del 18 marzo che non prendeva nemmeno in considerazione Via Vannucci, come se non fosse l’ingresso alla città e il percorso privilegiato verso il cuore di Città della Pieve, Piazza Plebiscito e la Cattedrale. Doveroso dunque il ripensamento che ha scongiurato l’ennesima scelta alla Ponzio Pilato sulla viabilità in centro storico: il 24 marzo la prima ordinanza è stata integrata con un’altra che, “viste le sopraggiunte necessità”, si accorge di Via Vannucci e dispone il divieto di accesso e di sosta. Cosa sia “sopraggiunto” non è dato sapere, visto che la Mostra Mercato fa parte ormai della tradizione della Pasqua pievese.

Resta comunque da capire quale sia l’indirizzo del governo cittadino sulla questione del traffico in centro storico, sull’organizzazione degli spazi e sulla loro valenza. Anche facendo un confronto con altre occasioni importanti per Città della Pieve, come le Giornate dello Zafferano, ad ottobre scorso, dimostra che - se si vuole - si possono fare altre scelte, anche allestendo delle mostre con tende e spazi espositivi esterni, ma dal gusto ben diverso dai tendoni da accampamento. Il giardino di zafferano che venne allestito in Piazza Plebiscito è un altro esempio di come gli eventi possano valorizzare i luoghi della città, anziché sopraffarli, nasconderli e svilirli. In una positiva chiacchierata fra “Il Moggio” e l’assessore Mezzetti ci si era confrontati proprio sull’inadeguatezza dei tendoni, oramai sostituiti in molti centri storici dalle casette di legno, più basse, meno invasive e soprattutto naturali.

Casette che sembravano integrarsi meglio con la piazza a Natale 2015, peccato che in quella occasione il giardino inframezzato dalle auto parcheggiate non ha sortito lo stesso effetto di ottobre. Abbiamo trovato una Piazza Plebiscito buia e quasi improvvisata, assolutamente fuori sintonia con la “guida” che viene costante e illuminante dal Presepe monumentale del terziere Castello, un esempio in senso esattamente opposto a quello che sembrava imboccato per “Zafferiamo”.

Ma, allora, qual è l’indirizzo politico di questa città? Sembra che la mano destra non sappia - o non sia d’accordo - con quello che fa la mano sinistra. Del resto, il recente passaggio della delega al Turismo dall’Assessore Mezzetti all’Assessore Pugliese qualcosa vorrà pur dire. I motivi non sono noti, ma le scelte – ad esempio sui tendoni – sembrano contraddittorie e sbiadiscono l’immagine della Città e fanno sbandare un’identità culturale preziosa e indispensabile, non solo per attrarre, ma anche per convincere a tornare e a restare visitatori, residenti, imprese.


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