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IL NOSTRO GAIO FRATINI - Nella Giornata della Poesia, con Marilena Rossi - Direttrice dell’Archivio


Città della Pieve è terra di pittori, ma potremmo dire, senza timore d’esser smentiti e più in generale, di artisti; infatti, non mancano all’appello esponenti delle altre arti, musicisti, letterati ed architetti.

Nel campo della letteratura, scrittori e narratori si sono distinti nei secoli e con loro i poeti, come il celebre Francesco Melosio e prima di lui Lippo Vagnucci. Infine, contemporaneo e versatile in tutto ciò che afferisce alla scrittura, Gaio Fratini, poeta, giornalista, epigrammista, sceneggiatore cinematografico e autore televisivo e radiofonico.

Nella ricerca di Fratini, sempre originale, a volte istrionico, la poesia ha un posto d’onore. I suoi sono spesso versi che si prendono gioco dei luoghi comuni, dell’ipocrisia che sovrasta certi ambienti e certi rapporti. Ma Fratini stupisce per la sua capacità di cambiare accento quando meno te lo aspetti, e tra gli epigrammi, la satira, le polemiche con i contemporanei più in vista, il poeta regala versi tenerissimi d’amore…

In occasione della Giornata Mondiale della Poesia la Redazione de “Il Moggio” ha scelto di presentare il progetto che da qualche anno sta portando avanti con i Lion’s Club di Città della Pieve, Orvieto e Marsciano, la famiglia Fratini e soprattutto con la dottoressa Marilena Rossi Direttrice dell’Archivio di Stato di Terni.

L’Archivio di Stato di Terni, infatti, nella sezione di Orvieto ospita l’archivio personale di Gaio, dichiarato di interesse storico e acquistato dallo Stato: un bene prezioso che è stato schedato ed è in corso di riordinamento generale, così da poter restituire la fotografia di un pievese poliedrico e pieno di risorse.

Abbiamo scelto di intervistare la dottoressa Rossi per celebrare Fratini poeta, ma anche per iniziare a svelare alcuni elementi del nostro comune progetto.

D. La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita nel 1999 dalla Conferenza Generale Unesco per riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali; dottoressa Rossi, quanto di questo aspetto emerge, nel materiale che lei stessa ha riordinato nell’Archivio Fratini?

Rossi: Voglio innanzitutto precisare che nel lavoro di schedatura dell’archivio Fratini sono stata coadiuvata dalle collaboratrici della Sede di Orvieto, Mara Luigia Alunni e Olimpia Tartaro; il materiale documentario si presentava molto in disordine e da sola non avrei completato il lavoro in tempi brevi. La poesia, o comunque la scrittura, erano per Fratini una vocazione, sentita come espressione della propria libertà e come strumento di incontro, ma anche di scontro con gli altri.

D. Qual è attualmente la consistenza dell’Archivio Fratini, che tipo di documentazione racchiude e a che punto è il riordino?

Rossi: l’archivio di Gaio Gratini comprende testimonianze comprese fra il 1929 e il 1999, anno della morte e contiene lettere scritte e ricevute da Gaio, fotografie, manoscritti e dattiloscritti che testimoniano la sua attività letteraria e giornalistica, ritagli di giornali con suoi articoli e pubblicazioni; durante il lavoro di schedatura sono emersi anche documenti riferiti al padre, Gaetano, al figlio Francesco e alla moglie Arianna Zulian. La schedatura è completata, ma è in corso il riordinamento delle carte in serie documentarie e ancora non è possibile determinarne con esattezza la consistenza.

D. Nel corpus dei documenti di Fratini ha trovato componimenti inediti o scritti giovanili che ancora la critica non conosce?

Rossi: Sono emersi componimenti e poesie, certamente inedite, comprese fra il 1929 e il 1931; la presenza di eventuali ulteriori inediti è ancora da verificare.

D. Nelle sue tante attività di intellettuale, Fratini ha conosciuto grandi personalità della cultura italiana, in svariati campi, dal cinema, alla letteratura, allo sport… Ci sono, nell’Archivio, testimonianze di questi contatti?

Rossi: Il carteggio, suddiviso per ordine cronologico (1929-1999), contiene lettere di varie personalità del mondo culturale e politico; ricordo qualche nome, Enrico Vaime, Antonio Delfini, Diego Fabbri, Luigi Veronelli, Gianni Brera, Maurizio Costanzo, Ugo La Malfa, Vittorio Sgarbi.


C'è nella storia di Fratini un legame unico con Città della Pieve, indissolubile come la nascita. Il Moggio, insieme all'Archivio di Stato e ai Lion's di Città della Pieve, Orvieto e Marsciano, hanno messo in campo un progetto di studio e valorizzazzione della sua produzione che oggi mettiamo sotto i riflettori

con questa breve intervista, ma che in autunno troverà compimento.


Ringraziando la dottoressa Rossi per la sua disponibilità auguriamo - oggi 21 marzo 2016 - buona poesia a tutti, con questo componimento di Gaio Fratini:

AI MIEI POSTER

Giocai così male che ottenni

ingaggi ed encomi solenni.

Giocai così bene che persi

amici, terreni, sesterzi.

(Gaio Fratini)



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