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Da Città della Pieve, omaggio a San Costanzo co-patrono della Diocesi.


"E' stato commovente vedervi tutti in corteo!", con queste parole il Cardinale di Bassetti Arcivescovo Metropolita della Diocesi di Perugia-Città della Pieve ha ringraziato la rappresentanza dei Terzieri pievesi che era giunta a Perugia per la tradizionale "Luminaria di San Costanzo".

La Manifestazione che incarna la memoria delle processioni che i Priori della città fin dal quattrocento compivano verso la tomba del santo protettore di Perugia, e che resta, insieme alla storica "Fiera dei Morti" - mercato del quale si hanno notizie fin dal 1260 - cuore pulsante di quella commistione fra devozione e religiosa e rispetto laico delle festività.

La Luminaria, come spiega l’Archidiocesi perugina nella sua nota, è una festa al contempo religiosa e civile, dato che è menzionata negli Statuti comunali a partire dal XIV secolo ed è molto sentita e partecipata.

Ma non solo.

Un invito che torna per la seconda volta da parte del Cardinale Bassetti e che rappresenta il senso profondo della comunità ecclesiale e del fatto che, dopo l'unione dei territori diocesani avvenuta in due fasi fra il 1977 e il 1986, i "nostri" Gervasio e Protasio e il "loro" Costanzo sono patrimonio indivisibile.

La rappresentanza pievese era costituita da un piccolo corteo nel quale si mescolavano figuranti dei tre terzieri accompagnati dalla compagnia di Sbandieratori e Musici che si è esibita in alcuni momenti del corteo. Un invito che il Cardinale ha esteso anche alle città di Assisi e Montefalco, per testimoniare anche una coralità delle diocesi umbre.

Una traversata per vicoli e piazze e chiese, nella cosìdetta “via sacra” che passando davanti alla chiesa di Sant’Ercolano (l’altro patrono della città) e alle basiliche di San Domenico e di San Pietro arriva alla tomba del santo, fuori dalla porta di San Pietro; traversata che non va confusa con l'impegno che la città e la politca cittadina sta mettendo nel costruire una "nuova manifestazione storica", le carte non vanno mescolate a caso e tantomeno confuse.

Il Cardinale ha infine congedato la folla assiepata dentro la bellissima Chiesa di San Costanzo, riedificata dal celebre architetto perugino Guglielmo Calderini che la realizzò in stile neoromanico, mentre fuori arrivava il celebre torcolo, con questo monito: "Come fece Costanzo nella sua epoca, così oggi tocca noi, vivere la fede e trasmetterla alle generazioni future".

Una memoria della fede e della storia, forse Perugia, prendendo spunto da questa importante giornata, invece che costruire una "nuova manifestazione storica" a tavolino, potrebbe lavorare "tanto e bene" sulle radici della "luminaria" che già esiste e che vede una buona partecipazione e disponibilità dei cittadini.


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