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IL PRESEPE CHE SORPRENDE. SEMPRE Il 25 dicembre, fino al 10 gennaio, si aprono le porte dell’Evento


Dal 25 dicembre al 10 gennaio, nei sotterranei di Palazzo della Corgna, il terziere Castello aprirà le porte del Presepe monumentale, storico e magnifico esempio di artigianato artistico. Magnifico non solo nel senso di bello, ma anche nel significato più letterale di qualcosa che possiede e manifesta grandezza e nobiltà d’animo. Condividiamo l’apertura della nota inviata alla nostra redazione dagli organizzatori, coordinati da Fausto Biagiotti: “L'Evento del Natale pievese sarà una sorpresa come sempre”. Ci riconosciamo in questo titolo, perché esprime la sensazione che ogni anno, indipendentemente dal giudizio soggettivo sulle impostazioni che hanno contraddistinto le varie edizioni, ci ha sempre avvolto. Non è tanto la sorpresa dei piccoli o grandi elementi di originalità che conferiscono carattere nuovo ad una tradizione consolidata, quanto lo stupore per l’inaspettato aprirsi di un abbraccio costruito sera dopo sera, che riesce a chiudere fuori tutto il gelo dell’indifferenza e a sostenere, instancabile, un mirabile percorso di bellezza e quindi di speranza. Immaginare i mesi di lavoro, la cernita dei materiali, i pensieri che ciascuno ha tenuto per sé mentre lavorava accanto all’altro, le sonore risate che invece ha condiviso, le discussioni che hanno attraversato mezzo secolo di storia… e ritrovare tutto questo mentre calpestiamo la terra battuta, umida e scura dei sotterranei illuminati: ecco la sorpresa! Non importa se non hai ascoltato i loro discorsi, se non hai visto i segni della stanchezza e, sulle loro fronti, le rughe del disappunto quando qualcosa era da rifare: ora che sei qui e percorri il sentiero del Presepe, tutto questo è il regalo dei tanti che l’hanno sognato, voluto, costruito.

Come tanti testimoni, sicure del proprio racconto, grandi statue in cartapesta, terracotta, resina, create dai migliori maestri artigiani proprio per il Presepe pievese, ci guidano nell’intreccio della narrazione che porta alla grotta della Natività. Ritroviamo figure antiche, che riconosciamo con tenerezza come, in vecchie foto, i volti di persone care, mentre altri personaggi nuovi e lucenti attirano la nostra attenzione per un copricapo, una movenza, un dettaglio più curato… Sempre, il Presepe del Castello ci dice: “Che tu creda o meno in Dio, credi comunque nell’uomo”. Ecco perché, nel racconto del Natale del Figlio di Dio, l’umanità - nella sua attualità e con i suoi drammi - è sempre protagonista: “Noi - si legge nel messaggio che fa da filo conduttore a questa edizione del Presepe - vorremmo che il mondo fosse bello, senza guerre, senza odio, senza prigioni... libero! Non è cosi, purtroppo. Proviamo compassione, malinconia, pena... con umiltà e senza ricette magiche facciamo fatica a fermare il groppo che sale alla gola. In fondo, sono solo esseri umani che chiedono aiuto. Sono solo esseri umani che scappano da guerre, epidemie e catastrofi naturali come carestie e alluvioni... molto semplicemente cercano una vita migliore e molto più semplicemente fanno quello che farebbe ognuno di noi, tutto qui... Per usare le parole di Papa Francesco: ‘Questo è il tempo della misericordia’ e la misericordia è partecipazione...”. “Noi… che non riusciamo a dire ‘loro’…”: il Presepe, come sempre, guarda in faccia il visitatore e gli chiede di non restare mero spettatore: in primo piano il dramma dei migranti e l’indicazione di una strada tutta da percorrere e non raggirabile: “una nuova capacità di dialogo” e una volontà, o meglio tante volontà, decise a “creare ponti laddove c'è l'abitudine ad alzare muri”.


Il Presepe del Castello è aperto tutti i giorni con orario 10.00 - 12.30 e 15.00 - 19.00.

Una parte del ricavato dai biglietti d’ingresso sarà devoluta all’associazione per la ricerca contro le leucemie Comitato Daniele Chianelli; acquistando artigianato nel mercatino allestito dai volontari, sosterrete l’Associazione Amici del Malawi di Perugia. Per ogni ulteriore informazione: www.presepemonumentale.it


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