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"OGGI DEVO FERMARMI A CASA TUA!" La visita pastorale di Sua Eminenza Mons. Bassetti


Si è aperta questo pomeriggio, per Città della Pieve, la visita pastorale che il cardinale Gualtiero Bassetti ha iniziato due anni fa e che sta toccando le parrocchie e tutte le Unità pastorali. “Oggi devo fermarmi a casa tua!” è il titolo che il nostro vescovo aveva scelto per la lettera pastorale di indizione della visita all’Archidiocesi, datata 27 marzo 2013. Da allora, Bassetti non ha mancato di tradurre in fatti le parole di quella lettera: evangelizzare significa vivere tra le persone nel loro lavoro, nei loro problemi, per essere credibili quando all’uomo si parla di Dio, “perché il Vangelo possa venire proposto come risposta alle attese più profonde e urgenti della vita degli uomini e delle donne del nostro tempo e della nostra Diocesi”.

Se la preghiera è il fondamento di questo incontro, questa preghiera Bassetti l’ha portata e la sta portando là dove è urgente l’ascolto, ascolto della Parola di Dio e anche dei drammi degli uomini: quelli del lavoro e del non lavoro, delle famiglie, degli ammalati, dei migranti.

«Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua!»…Pensate alla faccia di Zaccheo, odioso e odiato esattore delle tasse, quando Gesù alza lo sguardo verso di lui. Si è arrampicato su un albero per riuscire finalmente a vedere, stando al di sopra della folla che lo attende, questo Rabbì di cui tutti parlano. Gesù passa proprio sotto quel sicomoro, un po’ torretta, un po’ rifugio, e non sappiamo se in Zaccheo fosse più forte la speranza o il timore che il Messia potesse accorgersi di lui, ma Luca ci racconta (Lc 19,1-10) che, all’autoinvito di Gesù, il peccatore Zaccheo ne è felice e i suoi propositi immediatamente si elevano all’altezza del suo ospite. La piazza sottolinea che Gesù ha scelto di alloggiare proprio a casa di un peccatore: “E’ uno strozzino!” esclama qualcuno. Nella risposta di Gesù, il senso di ogni suo passo: “Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.

Io sono Zaccheo, mi verrebbe da dire, e ogni giorno dal mio sicomoro un po’ mi vergogno dei miei peccati, e un po’ non so resistere dall’avvicinarmi a Gesù, perché più forte della paura è l’urgenza di Verità.

Un caloroso benvenuto a sua Eminenza Mons. Bassetti, dalla redazione del Moggio!


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