LARIS, riflettori sulla città. Nuove Scoperte Antiche Teorie ... Alva
LARIS, UN SOGNO DIVENUTO REALTA’
…io in questo posto c’ero già stata…dovevo solo ricordare quando…
iniziano così le memorie di scavo di Benedetta Droghieri, lettrice, collaboratrice e amica de "Il Moggio", pensieri, riflessioni e ringraziamenti. Credo che nessuna persona al mondo non abbia, almeno per una volta nella propria vita, sognato di diventare un archeologo. Magari da bambino dopo un’incredibile gita scolastica a qualche sito archeologico, o da ragazzo, mentre passeggiando per i prati con il nonno ha scoperto quel “coccetto” tra le zolle di terra, fantasticando sulla sua provenienza o da adulto cercando di capire l’importanza del nostro passato. Diciamo che tutte queste cose io l’ho vissute personalmente. La mia passione per l’antichità nacque in gita di 5° elementare quando con la mia tanto amata maestra Assunta Scargiali andammo a visitare l’area archeologica di Tarquinia….che dire…ricordo ogni istante di quella giornata, le tombe, il museo, proprio tutto. Poi da ragazza, mossa sempre dalla stessa passione mi capitò spesso di accompagnare, anche solo per compagnia, il caro Alvaro Marchesini nelle sue peregrinazioni alla scoperta del Fondovalle e del suo passato. Infine, ultima tappa per approfondire tutta questa passione e dissetare la mia sete di sapere, la scelta di studiare archeologia all’Università. Ma come si sa, spesso la passione con coincide con la realtà e le scelte della vita non combaciano sempre con i nostri sogni, quindi nonostante un po’ di tentativi post laurea, ho dovuto arrendermi alla realtà delle cose e scegliere di “fare altro”. Ma al contempo la vita sa regalare, quando meno ce lo aspettiamo, delle gioie inaspettate, come in questo caso…. “Dottoressa? Può scendere anche Benedetta per favore? Solo un attimo…grazie” e dal fondo della tomba la risposta affermativa dell’ispettrice della Soprintendenza mi fa capire che è arrivato il “mio momento”. Scendo piano, sono emozionata,la scala è un po’ precaria, l’accesso è stretto ho paura di mettere i piedi dove non devo, di rovinare qualcosa, di disturbare chi lì aveva deciso di riposare per sempre…ma finalmente riesco a scendere, mi volto…ho il cuore in gola, gli occhi lucidi, l’aria è pesantissima tanto è alta l’umidità lì sotto…Lo spettacolo è inimmaginabile. Due bellissime urne con figure recumbenti in marmo e due maestosi sarcofagi che da quasi 2300 giacciono lì sotto a riposare eternamente, per qualche ragione, hanno voluto concederci e concedermi l’onore di essere “scoperte”. In un secondo la mia mente si affolla di immagini, di parole ma soprattutto di tutte quelle speranze che tante volte mi hanno accompagnato durante gli studi. Ho partecipato a molte campagne di scavi , domus romane, templi, fornaci..ma mai nessuno mi ha provocato un sussulto interiore quanto questa volta e ciò per due ragioni: la prima perché finalmente questa scoperta riapre, una volta per tutte, le porte a studi archeologici- scientifici su Città della Pieve in epoca Etrusca, secondo perché …io in questo posto c’ero già stata …e ora me lo sono ricordata…con Alvaro. Lui era fortemente convinto che in quella zona vi fosse “qualcosa” di importante, più volte mi aveva spiegato che quello era un posto ideale, secondo il rituale etrusco, per l’inclinazione del sole, l’esposizione del terreno , ad ospitare delle sepolture. Bene caro Alvaro, avevi ragione, e anche se al momento non sei con noi, ma solo fisicamente, a condividere questa immensa scoperta per Città della Pieve, io sento la tua presenza tutte le mattine quando arrivo sullo scavo e mi accingo a lavorare per permettere di riportare alla luce questo immenso capolavoro che i nostri avi ci hanno lasciato. Colgo l’occasione per congratularmi con il Sindaco Fausto Scricciolo e l’amministrazione Comunale nella persona di Pugliese Carmine come Assessore alla Cultura per aver immediatamente compreso l’importanza di tale scoperta e per questo essersi subito mobilitati a mettere in piedi una macchina organizzativa da lavoro per l’apertura dello scavo d’emergenza. Personalmente li ringrazio per la grande opportunità offertami inserendomi nel gruppo di scavo. Che LARIS sia con noi!!!!!
Nelle foto Silvia, Francesca e Benedetta le tre archeologhe volontarie che con la supervisione della Sovrintendenza, ed insieme a Protezione Civile e operai del Comune di Città della Pieve ... stanno per compiere il miracolo di restituirci Laris