LA VIA CRUCIS questione di identità
Alcuni anni fa dalle pagine de "Il Moggio" abbiamo portato all'attenzione dell'allora Amministrazione Comunale lo stato di degrado della Via Crucis del Cimitero, un tempo via d'accesso al Convento di Sant'Angelo al Monte luogo francescano di grande interesse.
La denuncia aveva al centro il completo disfacimento del manufatto settecentesco che accompagnava la salita verso il convento e che sicuramente conteneva le stazioni della Via Crucis. Ne è un chiaro rimando il Convento di Sant'Angelo al Monte di Perugia che ricalca più o meno la stessa tipologia architettonica.
Difficile dire di più perchè con l'indemaniazione e la trasformazione in cimitero il luogo ha cambiato volto in fretta, ma non la Via Crucis di cui molti pievesi hanno memoria tutt'oggi, molti ricordano che nel mese dei morti era luogo devozionale e di preghiera da parte di tutta la popolazione.
All'epoca la Soprintendeza scrise alla nostra redazione e al Sindaco Manganello che la tutela del bene era una priorità.
L'amico Luca Marchegiani poi inserì l'intero sito fra i "Luoghi del Cuore" del FAI (Fondo Ambiente Italia) che ogni anno "adotta" e restaura eccellenze che diversamente non potremmo vedere.
Oggi non può che farci piacere vedere questo primo risultato, il recupero di alcune nicchie, le prime nel percorso, fanno bene al cuore e alla città. Sebbene come ha scritto l'amico Luca Marchegiani c'è ancora moltissimo da fare.
E purtroppo già sappiamo che il terribile muro di cemento armato, che ha deturpato per sempre le linee della Via Crucis, è ancora lì: per lui non ci sarà nulla da fare. L'errore non si ammetterà mai e resterà lì per sempre!